Convegno internazionale
Riscritture del Quattrocento
Per una rilettura delle due Italie attraverso le fonti storiche e letterarie
Université de Liège – Salle Comodale PHL1
Place du 20-Août, 7
4000 Liège
5-6 dicembre 2024
Nel ricco tessuto della storia delle idee politiche sorte e germogliate nel corso dei secoli in Italia, una prospettiva interpretativa di lunga durata ha guardato al complesso delle elaborazioni letterarie – e più estensivamente culturali – realizzate dagli intellettuali operanti presso la corte aragonese del Regno di Napoli come a una produzione dai caratteri fortemente propagandistici. L’immagine associata a quella letteratura, spesso riduttivamente etichettata come “cortigiana”, ha suggerito una sorta di complicità passiva degli intellettuali nella diffusione delle ideologie del potere regnante.
Tale linea interpretativa, pienamente operante ancora nel secolo scorso, si può scorgere anche nelle indagini consacrate all’umanesimo italiano da Hans Baron. In un volume destinato a influenzare notevolmente la lettura di quegli eventi negli ultimi decenni (The Crisis of the Early Italian Renaissance, 1955), lo studioso, estendendo di fatto a quell’esperienza culturale categorie interpretative proprie della modernità, e incalzato da più pressanti istanze dell’attualità, ha enfatizzato il ruolo di Firenze a scapito degli altri centri della penisola (come Roma, Venezia, Milano, Bologna, Ferrara) giudicando l’umanesimo sorto nel capoluogo toscano, “civile” e repubblicano, quale unico movimento intellettuale di quella fase storica realmente anti-tirannico e quindi degno di essere studiato. Nel concreto, i risultati della vicenda critica qui sommariamente ripercorsa si riflettono non soltanto nella qualità dei giudizi espressi nel tempo verso la produzione letteraria di epoca aragonese, ma anche nel numero di indagini ad essa consacrate. Solo ultimamente i tempi sembrano essere finalmente favorevoli a possibili interpretazioni della civiltà politica e letteraria umanistica non viziate da istanze ideologizzanti o posture troppo attualizzanti. Per limitarci a un esempio, recenti ricerche hanno evidenziato come, durante il periodo della dominazione aragonese del Regno di Napoli, gli intellettuali abbiano svolto un ruolo determinante nella formulazione di originali idee politiche e letterarie miranti a una calcolata costruzione dell’immagine regia. L’impatto di tali idee, che non subirono bensì ispirarono l’azione politica del Regno, sulla storia delle elaborazioni concettuali e stilistiche in Occidente sta rivelandosi, col proseguire delle ricerche, sempre più significativo (vd. in part. Delle Donne – Cappelli, Nel Regno delle lettere, 2021).
Se, come è stato scritto, alle origini della poco lusinghiera linea “cortigiana” dalla quale siamo partiti è riscontrabile una «imprecisa definizione del problema proposta da chi proveniva da altre realtà e non conosceva le strutture ideologiche del sistema monarchico – o meglio, le contrastava, per proporne altre, che obbedivano a differenti criteri» (Delle Donne, in Delle Donne – Cappelli, 2021, p. 22), appare oggi indispensabile, alla luce delle più recenti acquisizioni della critica, provare a ricondurre a una adeguata contestualizzazione le rappresentazioni e i giudizi espressi dai contemporanei e dai grandi storici del Rinascimento italiano che per primi osservarono, interpretarono, raccontarono e sistematizzarono i grandi eventi politici del XV secolo. Puntando, così, a farne emergere gli originari fondamenti ideologici, comuni alle diverse forme di governo dell’intera penisola, aldilà delle supposte divergenze tra le due Italie, ancora vive in alcune interpretazioni storiografiche che ormai vanno rimesse in discussione.
Questo, dunque, l’obiettivo principale del convegno, che intende promuovere una rilettura della narrazione degli eventi cruciali della storia quattrocentesca partendo, nell’analisi, dalle strutture ideologiche sulle quali si innesta il racconto, nella prospettiva principale di fornire un contributo alle indagini sul rapporto tra intellettuali e potere nel XV secolo. In particolare, si tenterà di far emergere e quindi far dialogare le idee che ispirarono tali “racconti”, allo scopo di evidenziarne possibili consonanze e fratture, e di ricostruire una mappatura cronologica e geografica delle principali linee di pensiero politico definite dagli umanisti in quei fatidici anni della storia culturale italiana.
Comitato organizzatore
Cristiano Amendola (Università degli studi di Napoli Federico II/Université de Liège)
Hélène Miesse (Université de Liège)
Martina Pavoni (Università degli studi della Basilicata)
Consiglio scientifico
Frédéric Bauden (Université de Liège)
Guido Cappelli (Università di Napoli L’Orientale)
Fulvio Delle Donne (Università degli studi di Napoli Federico II)
Claudio Di Felice (Leiden Universiteit)
Harald Hendrix (Universiteit Utrecht)
Isabella Lazzarini (Università degli studi di Torino)
Andrea Mazzucchi (Università degli studi di Napoli Federico II)
Giovanni Palumbo (Uiversité de Namur)
Thea Rimini (Université de Liège)
Programma
Jeudi 5 décembre
15:00 Accueil des participants et ouverture des travaux (link video)
15:10 Hommage à Paola Moreno
SESSION I modérée par P. Jodogne
15:40 F. DELLE DONNE, Umanesimo civile e umanesimo monarchico: categorie vecchie e nuove per le due Italie del Quattrocento
16:00 M. PAVONI, La “rivoluzione storiografica” napoletana in Ungheria: influenze aragonesi nelle Rerum Ungaricarum Decades di Antonio Bonfini
16:20 C. AMENDOLA, Pratiche dell’epistolografia amorosa nelle corti delle due Italie
16:40 Discussion et pause café
SESSION II modérée par F. Delle Donne (link video)
17:30 A. IACONO, Mos maiorum e scontri generazionali nella produzione di Tristano Caracciolo
17:50 F. BISTAGNE, Due Italie a Napoli? Giovanni Pontano e la descrizione di una società multiculturale
18:10 M. CELATI, La felicitas come categoria politica nella letteratura umanistica: leadership militare e potere principesco
18:30 Discussion
Vendredi 6 décembre
SESSION I modérée par H. Miesse (link video)
09:30 A. SALVO ROSSI, Il posto di Boccaccio nella “politica culturale” di Leonardo Bruni
09:50 G. ALFANO, Pratica e teoria della facetitas in Bracciolini e Pontano
10:10 C. REVEST, Guarino Veronese e l’invenzione della retorica imperiale veneziana
10:30 M. PALUMBO, Raccontare i luoghi della storia: Pontano e Guicciardini
10:50 Discussion et pause café
SESSION II modérée par G. Alfano (link video)
11:30 L. BATTISTINI, La Napoli di Guicciardini. Alcune riflessioni dagli spogli per la Storia d’Italia
11:50 C. GIGANTE, Il mito del Magnifico nel dialogo De l’arte di Tasso
12:10 G. RICCI, La princesse d’Este et le diplomate médicéen: regards croisés entre (et sur) les deux Italies
12:30 Discussion et clôture des travaux