Convenzione tra CESURA e ISIME

Siamo lieti di annunciare che nel Novembre 2024 è stato stipulato un accordo di collaborazione tra il CESURA (Centro Europeo per lo Studio dell’Umanesimo e Rinascimento Aragonese – Centro Interuniversitario Internazionale) e ISIME (Istituto Storico Italiano per il Medio Evo).

Prima attività comune è il convegno Rinascimenti Mediterranei. La caduta di Costantinopoli (1453), Alfonso il Magnanimo e il sogno dell’Umanesimo, Napoli, Accademia Pontaniana – Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti, Via Mezzocannone 8, Aula Pontano, 20-22 novembre 2024 (https://www.cesura.info/events/convegno-internazionale-rinascimenti-mediterraneo).

Convenzione

Attività svolte – Performed activities

 Rapporto sulle

Attività

del Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese – CESURA

 

Aggiornato al 27/2/2023Attività di CESURA

 

Il Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese – CESURA è una associazione costituita con atto notarile del 18 aprile 2017.

Nel giugno 2018 è stato iscritto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche. In considerazione di questo riconoscimento, CESURA, dallo scorso giugno, è stato formalmente ammesso anche tra gli Enti ai quali può essere devoluto il 5 per mille.

Dal settembre 2018 è stata avviata la procedura per fare di CESURA un Centro interuniversitario internazionale (con Università italiane, francesi e spagnole).

CESURA si pone il fine di promuovere la valorizzazione delle ricerche e degli studi storici, archeologici, letterari, filologici, linguistici e artistici dell’Umanesimo e del Rinascimento, ovvero del periodo aragonese del Regno di Napoli. Nasce come esigenza di rendere maggiormente riconoscibile il lavoro di un gruppo di studiosi afferenti a istituzioni accademiche internazionali (l’elenco aggiornato è qui: https://www.cesura.info/it/membri), che si è andato consolidando nel corso di numerosi convegni e seminari internazionali. Sicuramente il frutto di tanto lavoro ha avuto esiti molto innovativi (se non di rottura e cesura, per richiamare l’acronimo del Centro studi) sul piano scientifico, creando un proficuo sodalizio e fecondi scambi di idee.

 

Principali attività che hanno condotto alla fondazione di CESURA

  • Convegno internazionale: L’immagine di Alfonso il Magnanimo tra Catalogna e Italia, tra letteratura e storia, Potenza, Università della Basilicata, 4 e 5 dicembre 2014, con la collaborazione dell’Università della Basilicata, dell’Università di Girona, della Fundació Ramon Llull (a cura di Fulvio Delle Donne e Jaume Torró Torrent).
  • Convegno internazionale: Et antea et postea. Politica e ideologia nella Napoli aragonese, Università di Napoli Federico II, 1-2 ottobre 2015 (a cura di A. Iacono, F. Senatore, G. Abbamonte).
  • Convegno internazionale: Linguaggi e Ideologie nel Regno di Napoli in età aragonese (1442-1503), Università di Napoli Federico II, Università della Basilicata, Napoli, 19-20 dicembre 2016 (a cura di F. Delle Donne e A. Iacono).
  • Cicli di incontri di studi internazionali nel 2015, 2016 presso l’Università di Napoli Federico II (a cura di A. Iacono).

 

Attività del 2017

  • 16 marzo 2017, Napoli: Presentazione del libro Guido Cappelli, ‘Maiestas’. Politica e pensiero politico nella Napoli aragonese (https://www.cesura.info/it/events/presentazione-del-libro-maiestas-di-guido-cappelli/).
  • 19 aprile, Napoli: Seminario di Marc Deramaix (Université de Rouen Normandie, Equipe de Recherches Interdisciplinaires sur les Aires Culturelles, Institut Universitaire de France), ‘Arcadia Neapolitana’. L’Arcadia di Sannazaro o l’accademia pontaniana ‘sub specie bucolica’ (https://www.cesura.info/events/seminario-deramaix-arcadia).
  • 28 aprile, Napoli: Seminario di Florence Bistagne (Université d’Avignon), Le ultime lettere di Giovanni Pontano (https://www.cesura.info/it/events/seminario-bistagne).
  • 17 maggio, Napoli: Seminario di Francesco Furlan (Centre National de la Recherche Scientifique-Institut Universitaire de France), Leon Battista Alberti: Fiorentino? (https://www.cesura.info/events/ seminario-furlan).
  • 26 maggio, Napoli: Seminario di Luigi Tufano (Univ. Napoli Federico II), ‘Sigilla Aragonensia’. Per uno studio sfragistico delle impronte di Alfonso II e di Federico (https://www.cesura.info/events/seminario-tufano).
  • 8 giugno, Napoli: Seminario di Guido Cappelli (Univ. L’Orientale di Napoli), La coscienza della fine nell’opera di Giovanni Pontano (https://www.cesura.info/events/seminario-cappelli).
  • 23 giugno, Napoli: Seminario di John Van Sickle (City University of New York – Brooklyn College), ‘Ut pictura poesis’. Illustrando il libro bucolico di Virgilio nella Napoli del Quattrocento (https://www.cesura.info/events/conference-van-sickle).
  • 4-8 ottobre 2017, Napoli: Collaborazione e sostegno esterno per il XX Congresso della Corona d’Aragona. La Corona d’Aragona e l’Italia, (https://www.cesura.info/events/xx-congresso-di-storia-della-corona-daragona-la-corona-daragona-e-litalia).
  • 26 ottobre, Napoli: Seminario di Hélène Casanova-Robin (Université Paris-Sorbonne, Paris IV, I Libri di Baia di Giovanni Pontano tra ‘voluptas’ e ‘sapientia’ (https://www.cesura.info/events/conference-casanova-robin).
  • 27 Ottobre, Napoli: Convegno ‘Curial e Güelfa’: letteratura cavalleresca nel regno di Alfonso il Magnanimo. (https://www.cesura.info/it/events/international-conference-curial-e-guelfa-letteratura-cavalleresca-nel-regno-di-alfonso-il-magnanimo).
  • 1-2 dicembre, Napoli: Convegno-Seminario di formazione con borse di studio Ancora su poteri, relazioni, guerra nel regno di Ferrante d’Aragona (https://www.cesura.info/it/events/convegno-ancora-su-poteri-relazioni-guerra-nel-regno-di-ferrante-daragona).
  • 18 dicembre, Napoli: Convegno Bucolica e Pastorale: un genere e le sue trasformazioni nell’Umanesimo meridionale tra latino e volgare (https://www.cesura.info/it/events/convegno-conference-bucolica-e-pastorale-un-genere-e-le-sue-trasformazioni-nellumanesimo-meridionale-tra-latino-e-volgare).

 

Attività del 2018

  • 11-12 febbraio 2018, Barletta: Convegno internazionale: La coscienza del presente e la percezione del mutamento, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica italiana (https://www.cesura.info/it/events/international-conference-la-coscienza-del-presente-e-la-percezione-del-mutamento).
  • 23 febbraio 2018, Barcelona, Reial Acadèmia de Bones Lletres de Barcelona: Convegno internazionale Curial e Güelfa: Una novel·la cavalleresca en un context italià (https://www.cesura.info/it/events/international-conference-curial-e-guelfa-una-novel%C2%B7la-cavalleresca-en-un-context-italia).
  • 1-2 marzo 2018, Napoli: Convegno internazionale Oltre Napoli: il Rinascimento nei centri dell’Italia meridionale (https://www.cesura.info/it/events/oltre-napoli-il-rinascimento-meridionale).
  • 20 Marzo 2018, Napoli, seminario: Giancarlo Lacerenza (L’orientale, Univ. Napoli): Aspetti della presenza culturale ebraica nella Napoli del Quattrocento (https://www.cesura.info/events/seminario-lacerenza).
  • 16-18 Aprile 2018, Napoli: Convegno internazionale Al di là del repubblicanesimo. Modernità politica e origini dello Stato. Esperienze e discipline a confronto (1350-1650).
  • 26 Aprile 2018, Napoli, seminario: Paolo Pontari (Univ. Pisa): “Ne Phormio a te aliisque appeller!”. Biondo Flavio e Alfonso d’Aragona: storiografia, politica e diplomazia (https://www.cesura.info/events/seminario-pontari).
  • 21 giugno 2018, Napoli, convegno: Altri Rinascimenti / Nuovi Rinascimenti. Riletture della “Sala dei baroni” (https://www.cesura.info/events/altri-rinascimenti-sala-dei-baroni).
  • 27 Giugno 2018, giornata di studi: Sebastiano Valerio (Univ. Foggia), Marta Celati (Oxford University), Monica Santangelo (Univ. di Napoli Federico II): Antonio de’ Ferrariis, il Galateo e Giunio Giuniano Maio testimoni della crisi (https://www.cesura.info/it/events/testimoni-del-tramonto).
  • 5 luglio 2018, Napoli, seminario internazionale: Álvaro Ibáñez Chacón (Univ. Granada), Graece (re)uertere: i Parallela minora da Guarino a Costantino Lascaris (https://www.cesura.info/it/events/conference-chacon/)
  • 10 ottobre 2018, Napoli, seminario internazionale: Victòria A. Burguera i Puigserver (Universitat de Barcelona / Universitat de les Illes Balears), La conflittualità marittima nella Corona d’Aragona: dall’Interregno alla conquista di Napoli (1410-1442) (https://www.cesura.info/it/events/1846/).
  • 13 ottobre 2018, Napoli, presentazione del libro di John Mc Cormick: Reading Machiavelli (https://www.cesura.info/it/events/reading-machiavelli).
  • 17 ottobre 2018, Napoli, seminario internazionale: Joana Barreto ( Lumière-Lyon 2), Michele Ansani (Univ. di Padova), Riscoperta e analisi dei disegni delle artiglierie aragonesi custoditi nella Bibliothèque Nationale de France (https://www.cesura.info/it/events/artiglierie-aragonesi).
  • 15-17 novembre, Fondi, convegno internazionale: Principi e corti nel Rinascimento meridionale. I Caetani e le altre signorie nel Regno di Napoli (https://www.cesura.info/events/principi-e-corti-nel-rinascimento-meridionale).
  • 23 novembre, Napoli, convegno internazionale: Fulvio Delle Donne (Univ. della Basilicata), Lluís Cabré (Univ. Autònoma Barcelona), Alejandro Coroleu (Univ. Autònoma Barcelona), Andrea Lai (Univ. Sassari), Libri per la corte e per la città nella corona d’Aragona (1380-1500) (https://www.cesura.info/it/events/libri-per-la-corte).

 

Attività del 2019

 

Attività del 2020

 

Attività del 2021

 

Attività del 2022

 

Attività del 2023

 

Pubblicazioni prodotte o patrocinate

La Disfida di Barletta e la fine del Regno. Coscienza del presente e percezione del mutamento tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, cur. Fulvio Delle Donne – Victor Rivera Magos, Roma, Viella, 2019, Libri di Viella 324 (ISBN 978-88-3313-214-3).

Linguaggi e ideologie del Rinascimento monarchico aragonese (1442-1503). Forme della legittimazione e sistemi di governo, cur. Fulvio Delle Donne – Antonietta Iacono, Napoli, FedOAPress, 2018, Regna. Testi e studi su istituzioni, cultura e memoria del Mezzogiorno medievale, 3 (ISBN 978-88-6887-026-3: Open Access.

La Disfida di Barletta. Storia, fortuna, rappresentazione, cur. Fulvio Delle Donne – Victor Rivera Magos, Roma, Viella, 2017, Libri di Viella 271 (ISBN 978-88-6728-921-9).

L’esercizio della guerra, i duelli e i giochi cavallereschi. Le premesse della Disfida di Barletta e la tradizione militare dei Fieramosca, cur. Fulvio Delle Donne, Barletta, Cafagna, 2017, Tracce. Testi e studi di storia e cultura dell’Italia mediterranea medievale, 2 (ISBN 978-88-96906-32-3).

L’immagine di Alfonso il Magnanimo tra letteratura e storia, tra Corona d’Aragona e Italia – La imatge d’Alfons el Magnànim en la literatura i la historiografia entre la Corona d’Aragó i Itàlia, a cura di Fulvio Delle Donne – Jaume Torró Torrent, Firenze, SISMEL – Ed. del Galluzzo, 2016, MediEVI, 10 (ISBN 978-88-8450-691-7).

L’Umanesimo aragonese, a cura di G. Cappelli, dossier per la rivista «Humanistica», 11 (2016): Premessa; Fulvio Delle Donne, Il re e i suoi cronisti: Reinterpretazioni della storiografia alla corte aragonese di Napoli; Guido Cappelli, Dalla maiestas alla prudentia: L’evoluzione del pensiero politico di Giovanni Pontano; Antonietta Iacono, La poesia di Giovanni Pontano: Dalla rete dei referenti classici e contemporanei alla nuova mitografia per Napoli; Michele Rinaldi, L’astrologia nella Napoli aragonese; Sebastiano Valerio, Diagnosi della crisi: Cultura letteraria, filosofia e scienza nelle Epistolae; di Antonio de Ferrariis Galateo; Claudia Corfiati, Tra il Petrarca e il Pontano: L’umanesimo di Tristano Caracciolo; Carlo Vecce, Iacopo Sannazaro; Marc Deramaix, Musae mysticae: Gilles de Viterbe, Sannazar et Pontano; Bianca de Divitiis, Humanists and artistic debate in XVth century southern Italy, With an Appendix by Lorenzo Miletti: The chapters on architecture and urbanism in Leone’s De nobilitate rerum.

  1. Rivera Magos, Milites Baroli: Signori e poteri a Barletta tra XII e XIII secolo, FedOA, Napoli, 2020, Regna 7 (ISBN 978-88-6887-075-1).
  2. Delle Donne, Tredici contro tredici. La Disfida di Barletta tra storia e mito nazionale, Roma, Salerno editrice, 2020, Aculei 41 (ISBN 978-88-6973-394-9).

Al di là del Repubblicanesimo. Modernità politica e origini dello Stato, cur. G. Cappelli, Napoli, UniorPress, 2020 (ISBN 978-88-6719-194-9): Open Access.

Principi e corti nel Rinascimento meridionale. I Caetani e le altre signorie nel Regno di Napoli, cur. F. Delle Donne – G. Pesiri, Roma, Viella, 2021.

Companion to Renaissance in the centres of southern Italy, per l’editore Brill (Leiden-New York) nella serie Brill-Renaissance Society of America, a cura di B. de Divitiis, Brill 2022.

CESURA – Rivista, 1/1 (2022): Open Access: il primo numero è aperto da un Editoriale di Guido Cappelli e Fulvio Delle Donne sulle finalità e sull’impegno metodologico della Rivista. La sezione Confronti (monografica), che caratterizza la Rivista, in questo primo numero è dedicata a: Pontano e la guerra: il De bello Neapolitano nel suo contesto storico, ideologico e letterario. Raccoglie i contributi di Francesco Storti, Davide Morra, Fulvio Delle Donne, Guido Cappelli e Antonietta Iacono.

CESURA – Rivista, 1/1 (2022): Open Access: il secondo fascicolo della prima annata (2022) si apre con la sezione dedicata agli Studi, che contiene articoli di Antonio Biscione, Eduard Juncosa Bonet, Alessio Russo e Giovanni De Vita. La sezione Testimonianze e documenti contiene una “spigolatura” documentaria di Biagio Nuciforo. La sezione Letture contiene recensioni di Gema Belia Capilla Aledón (per Francesco Cacopardo); James Hankins (per Giovanni De Vita); Juan Alfonso de Benavente, ed. F. Bautista & P. M. Baños (per Nicoletta Rozza).

Adesione a CESURA

Informiamo che è aperta la campagna di associazione, che potrà contribuire all’organizzazione delle nostre iniziative scientifiche.

I nuovi soci devono essere presentati da 2 soci di CESURA.
La quota standard è di 30 euro, ridotta a 15 euro per gli studenti.

IBAN: IT14Y0306909606100000151585 (Banca Intesa Sanpaolo)

BIC: BCITITMM

Conto intestato a: Centro Europeo di studi su umanesimo e rinascimento aragonese-CESURA.

Grazie per il sostegno.

Presentazione di CESURA. Barcelona, Reial Acadèmia de Bones Lletres, 23 febbraio 2018 – Testi

Presentazione di CESURA

Barcelona, Reial Acadèmia de Bones Lletres, 23 febbraio 2018

Testi letti durante la presentazione

Francisco Rico, Presidente onorario

Quando, circa un anno fa, i fondatori di CESURA mi proposero di essere loro Presidente onorario, accettai senza esitare. Certo, conoscevo per prova, di persona o attraverso gli scritti, il valore scientifico di alcuni di loro, ma soprattutto riconobbi nel progetto, nella metodologia e negli obiettivi della costituenda Associazione, l’aroma inconfondibile della ricerca innovativa, multidisciplinare, a tutto campo. CESURA si presenta, infatti, esplicitamente come un progetto trasversale e interdisciplinare, che mira ad approfondire un settore della storia culturale europea – il sud Italia aragonese del Rinascimento – non ancora riconosciuto nella sua dimensione mediterranea ed europea, anche se oggetto di un intenso interesse storiografico da ormai quasi mezzo secolo. Diverse discipline – dalla storia medievale alla storia dell’arte, passando per la filologia medioevale e umanistica, la storia della lingua o la letteratura italiana – avevano realizzato rilevanti progressi settoriali e raggiunto risultati che di per sé richiedevano lo “sconfinamento” nelle discipline sorelle: sicché quasi naturale è stata la convergenza delle diverse linee di ricerca, cristallizzatasi in questi ultimi anni intorno a un’università prestigiosa come la Federico II di Napoli, ma con l’apporto di altri centri ed esperienze e intense connessioni internazionali – come si apprezza oggi, in questa felice occasione. 
La vocazione di CESURA, direi il suo DNA, sta necessariamente nella tendenza metodica, dichiarata fin dall’acronimo, a mettere in discussione tópoi storiografici consolidati, sia per ciò che riguarda l’apporto del Regno di Napoli alla costruzione dello Stato moderno e della moderna nozione di sovranità – attraverso l’esperienza di governo dei suoi sovrani e una raffinata trattatistica etica e politica – sia in relazione al peso della sua cultura specificamente umanistica – nel campo delle arti e delle scienze –, nel contesto del più generale fenomeno dell’umanesimo italiano, con risultati ad oggi già significativi, ma che, potenzialmente, promettono di ridisegnare l’intera mappa della parabola umanistica nell’Italia del Quattrocento, con ricadute sul ruolo e il peso di altri centri, Firenze e Roma comprese. Una linea di revisione storiografica coraggiosa e non priva di possibili momenti di frizione. 
Del resto, dalla capacità di generare dibattito, di provocare idee, in una parola: di ripensare la Storia, dipenderà il successo di CESURA. Ne ha tutti crismi.

Fulvio Delle Donne, Presidente

Il gruppo di studiosi – studiosi internazionali, che vengono da ogni parte d’Europa e anche dagli Stati Uniti d’America – che ha dato vita a CESURA concentra l’attenzione soprattutto sulla parte “italiana” della Corona d’Aragona, ma, come dimostra questo convegno, la Corona d’Aragona era una sorta di Commonwealth che consentiva vivaci scambi e interferenze culturali: il Mediterraneo, alla metà del XV secolo, era un lago catalano e ciò che capitava su una sponda veniva trasmesso anche altrove. L’idea ci era chiara già nel momento in cui, nel 2014, avevamo organizzato con Jaume Torró un convegno su L’immagine di Alfonso il Magnanimo tra letteratura e storia, tra Corona d’Aragona e Italia – La imatge d’Alfons el Magnànim en la literatura i la historiografia entre la Corona d’Aragó i Itàlia. Un convegno che ha mantenuto il doppio titolo, in italiano e in catalano, anche nel volume a stampa, proprio per rendere evidente la necessità di un approccio multiculturale per comprendere alcuni fenomeni che ci interessano. Da allora, il gruppo di CESURA ha cercato di intensificare l’attenzione su alcune specifiche tematiche, arrivando a risultati assai innovativi, che in Italia hanno costituito una rivoluzione storiografica come ha scritto con benevolenza un autorevole collega.

La nostra indagine è partita dall’osservazione dell’età di Alfonso il Magnanimo, nella quale sono evidentissimi i rapporti tra le due sponde del Mediterraneo-Lago Catalano. Proprio le interferenze culturali in quel momento sono evidenti, perché si incrociano e si sovrappongono le tradizioni provenienti dalla Penisola iberica con quelle “umanistiche” italiane. Un esempio che mi è particolarmente caro è offerto nella storiografia da Gaspar Pelegrí, che, oramai è certo, proveniva da Montblanc, nella regione di Tarragona, dove, probabilmente, nacque nell’ultimo decennio del XIV secolo. Dato, questo, che ci permette di caratterizzare la sua Historia come il perfetto anello di congiunzione tra due tradizioni: quella più specificamente dinastico-celebrativa, di matrice iberica, e quella più umanisticamente ricercata, in latino, di matrice italica, forgiata con la lettura e la meditazione della classicità, al cui modello si ispirava nel sogno di conformarsi pienamente ad essa.

Partendo da Pelegrí, gli esiti a cui si giunse in Italia meridionale furono decisamente innovativi, dal momento che ogni precedente possibile esperienza (italiana o “iberica”) subì le trasformazioni apportate da quegli intellettuali italiani attivi alla corte del Magnanimo, come, soprattutto, il Panormita, Bartolomeo Facio, Lorenzo Valla e, più tardi, Giovanni Pontano, che si erano formati sulla lettura e sulla meditazione dei classici antichi, e che fissarono, per la prima volta, le regole del genere storiografico. 

Chi studia il Quattrocento, soprattutto per quanto riguarda l’ambito artistico e letterario, e quindi, di riflesso anche quello politico-istituzionale, è abituato a vedere sminuito o sottodimensionato tutto quello che capita al di fuori di Firenze o, al limite, di Roma. Eppure, soprattutto negli ultimi anni, si è cercato di delineare da più parti la matrice dell’“Umanesimo o Rinascimento monarchico” che si sviluppò alla corte degli Aragonesi di Napoli: un Umanesimo o Rinascimento che presenta aspetti assolutamente propri e, magari, anche contrari o del tutto opposti a quelli che caratterizzano l’Umanesimo cosiddetto “civile” sviluppatosi in altri centri. Ma non per questo inferiore o di minore interesse. Anzi, il gruppo di CESURA in questi anni si è impegnato molto nel cambiare la direzione di alcune linee interpretative tradizionali, proponendo nuove categorie.

La speculazione politica che sorreggeva le strutture del potere “aragonese”, all’epoca di Alfonso il Magnanimo e dei suoi successori, nella fase della elaborazione concettuale, in quella della sua applicazione, o delle sue lingue, o della sua produzione letteraria doveva necessariamente essere basata su principî che tenessero conto delle origini e della dignità trascendente del sovrano, organizzando un sistema di virtù che si confacesse tradizionalmente a un re, ma che si sapesse, di volta in volta, adattare a situazioni di conquista, di consolidamento o di riaffermazione del potere, come avvenne negli anni di Alfonso e dei suoi successori. E per fare ciò si combinarono tradizioni iberiche e classico-umanistiche italiane, producendo innovazioni ideologiche e culturali straordinarie.

Finora, a proposito del Rinascimento napoletano, quando pure lo si voleva far uscire dall’oscurità dell’indistinto e del poco significativo, si è spesso parlato di “Rinascimento meridionale”, con un aggettivo che rientra nel campo semantico della geografia e che, di fatto, evoca alla mente uno schema centro-periferia (e il meridione è certamente periferia) che talvolta funziona, ma che, talaltra, è stato abusato, tanto da farlo ritenere ormai logoro. Gli studi prodotti nell’ambito di CESURA stanno cercando di dimostrare che è il momento di sostituire quel concetto di “Rinascimento meridionale” con altre rappresentazioni, forse altrettanto schematiche, ma a nostro avviso più pienamente funzionali, come, da un lato, quelle più neutre o mediane di “reti” o quelle più significative dal punto di vista ideologico, che fanno leva sulla costruzione politica: quella dell’Umanesimo, ovvero Rinascimento “monarchico” aragonese, appunto, è la rappresentazione che riteniamo più idonea.